È disponibile il quinto fascicolo della rivista accademica IO01 Umanesimo Tecnologico che si apre con l’incipit di Marc Augé a pagina 1 «Essere contemporanei significa porre l’accento su quanto, nel presente, delinea qualcosa nel futuro» e conduce all’immagine – impaginata al vivo alle pagine 2 e 3 – dell’installazione Diplomazija astuta di Arcangelo Sassolino (Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, Malta Pavillon, Venezia 2022).
Attraverso le quattro sezioni il numero sviluppa una riflessione trasversale sul digitale – in relazione alle arti, alle (cosiddette) “nuove tecnologie” e alla formazione umana – nella prospettiva di intercettare l’impatto che la dimensione digital con le sue tecnologie ha portato all’interno delle discipline artistiche, con le connessioni ai percorsi della formazione umanistica, scientifica, sociale e etico-morale delle nuove generazioni.
L’editoriale pone una riflessione sulla “relazione esistenziale” fra soggetti umani e oggetti tecnologici. La prospettiva è trovare una dimensione dello spazio che favorisca il sorgere di un ambiente nel quale convivano la creatività e la ricerca. Non è più l’idea di performance intesa come «inverso della competenza ma in quanto possibile modalità di produrre e creare conoscenza, di studiare determinati fenomeni, di fare esperienza delle cose».
Il primo dei tre saggi accademici – a firma di Guido Tattoni – prende in esame i tratti principali della Object-Oriented e della Tiny Ontology, discutendone il contesto di riferimento e applicandoli ad una pratica performativa nell’ambito della Sound Art. Il secondo, scritto da Marcella Mandanici, discute delle prospettive di ricerca e innovazione didattica nei conservatori di musica, denunciando la difficoltà con la quale tale prassi – che dipende attualmente dalla buona volontà dei singoli docenti – susciti interesse oggettivo da parte delle istituzioni. Il terzo, La comunicazione istantanea di Francesco Ciaponi, si concentra su quella che viene definita “la civiltà delle immagini” e sulle nuove forme di testualità digitale e costruzione del sé.
La seconda sezione – Impresa, tecnologia, società – apre con un approfondimento sull’arte digitale e sulla proprietà digitale. Prosegue con un’intervista molto umana a Rossano Baronciani sul post-umano. Si approfondiscono le tematiche della robotica collaborativa, attraverso il caso di JOiiNT LAB, che dal 2020 se ne occupa coniugandola con l’intelligenza artificiale applicata, creando sinergie fra la ricerca e le esigenze industriali. Il progetto PA-MAP del Politecnico di Torino, sul contrasto all’inquinamento urbano. La sezione si chiude con Il Rosso e il Blu Festival, quindi innovazione e sviluppo etico per dare voce e colore al futuro.
La sezione Arti, ricerche azioni si apre con una nuova rubrica di interviste del direttore, intitolata «Dica, dica […] Ma non più di quattro domande» Cit., ispirata al personaggio interpretato da Orson Welles nell’episodio La ricotta di Pier Paolo Pasolini del film Ro.Go.Pa.G del 1963. Prosegue con BEPART: la realtà aumentata come strumento creativo e formativo. L’Accademia Costume & Moda di Roma e il progetto 4-1-5-3-2 di Vittoria Straschko. Design e altre fiction, narra attraverso il racconto di Mirko Tattarini, il progetto di ISIA Firenze per l’edizione del 2023 del Fuorisalone di Milano. The sense of touch – immersive installation è il servizio sul progetto dell’Istituto Marangoni per Milano Design Week 2023. Peak è il nome del progetto di tesi di Paolo Tirelli (Biennio specialistico di Grafica e Comunicazione presso l’Accademia di Belle Arti SantaGiulia) attraverso il quale si propone un’indagine sull’immedesimazione e il riconoscimento delle persone in realtà come: parchi a tema, metaverso e night club. Office Futures è il nome del progetto di Escuela de Arquitectura, Arte y Diseño (EAAD) del Tecnológico de Monterrey. Dalla Silpakorn University di Bangkok arriva il progetto Alternative Photography. Chiude la sezione Are you ready for crisis? Un progetto tra visual communication, poster, graphic design, conceptual design, education, artificial intelligence, AI, mass culture e kitsch.
Chiude il numero l’ultima sezione Dibattito contemporaneo con una rassegna stampa delle principali notizie pubblicate nell’anno da alcuni noti media divulgativi di informazione nazionale, alla quale si aggiunge una proposta bibliografica, una recensione, un abstract della redazione on line e la nuova call for paper.